”Dottore mi fa male la spalla” è un’affermazione frequente negli ambulatori medici.
Cos’è la cuffia dei rotatori?
La cuffia dei rotatori è un insieme di 4 tendini (sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare) che lavorano insieme permettendo i movimenti della spalla su tutti i piani. La spalla è l’articolazione più mobile del corpo umano ed è pertanto molto complessa.
Sono frequenti i problemi alle spalle? Che tipo di sintomi danno?
n effetti la patologia delle spalle è molto frequente, in particolar modo quella della cuffia dei rotatori. Coinvolge principalmente le persone sopra i 50 anni di età e causa sintomi molto fastidiosi in quanto determina dolore, che si avverte soprattutto di notte rendendo difficoltoso il sonno, oltre ad impotenza funzionale, ovvero difficoltà nel movimento della spalla.
Perché la cuffia dei rotatori da problemi?
Purtroppo per cause di tipo degenerativo, ma anche per traumi più o meno forti, i tendini della cuffia dei rotatori si possono rompere. Il tendine che si rompe più frequentemente è il sovraspinato ed una sua lesione causa appunto dolore ma anche impotenza funzionale. Anche a parità di danno però non tutti i pazienti hanno gli stessi sintomi, per cui alcuni possono avere sintomi molto forti per danni piccoli, mentre altri possono avere sintomi scarsi per danni più grandi.
Cosa succede a una lesione della cuffia dei rotatori nel tempo?
Si tratta di lesioni che hanno un carattere evolutivo, cioè tendono a peggiorare col tempo. Mi spiego meglio: una lesione piccola dopo qualche anno può trasformarsi in una lesione ampia, che magari diventa difficilmente riparabile. Indipendentemente quindi dal dolore, che in alcuni periodi può essere più forte e in altri più leggero, è fondamentale pertanto non dimenticarsi che le lesioni andrebbero trattate quando sono più facilmente riparabili, quindi più precocemente possibile.
Lei parla di riparazione della cuffia dei rotatori, cosa intende? Come si fa?
Per riparazione della cuffia dei rotatori intendo la possibilità di reinserire i tendini sull’omero, che è l’osso principale del braccio, ovvero nel punto da dove si sono staccati, e questo è possibile con l’ausilio di piccolissime viti con dei fili che permettono appunto la reinserzione del tendine o dei tendini. La riparazione può essere eseguita con una tecnica “open”, cioè con un taglio anteriore sulla spalla, o con tecnica “artroscopica” cioè con solo dei
piccolissimi accessi attraverso i quali viene inserita una piccola telecamera e gli strumenti che servono per la riparazione. Questa tecnica, che è quella che pratichiamo nella nostra Equipe per tutti gli interventi di riparazione della cuffia dei rotatori, è molto più difficile ma molto più precisa perché permette di vedere tutto molto chiaramente e in modo ingrandito, diciamo che è come lavorare col microscopio. Ovviamente anche i rischi legati all’intervento ed il dolore postoperatorio sono diminuiti con questo tipo di tecnica, che è molto efficace in mani esperte. Noi eseguiamo circa 500 interventi di questo tipo ogni anno, per cui abbiamo maturato una notevole esperienza e manualità, che credo ci permettano di offrire una ottima garanzia di poter ottenere il miglior risultato possibile.
Ci sono altre soluzioni per il trattamento di una lesione della cuffia dei rotatori?
Diciamo che ci sono casi in cui l’intervento di riparazione non è possibile per incompatibilità legate al paziente, che può non essere operato per problemi di salute generale. Altre volte ci troviamo di fronte a lesioni già troppo grandi, per le quali non è possibile purtroppo pensare ad una riparazione dei tendini e in questi casi abbiamo due possibilità: o cercare di gestire la situazione con la fisioterapia evitando che il paziente esegua sforzi con la spalla, o pensando ad interventi molto più radicali come per esempio interventi di protesi di spalla (ma tendenzialmente per pazienti con più di 70 anni).
E cosa mi dice relativamente al percorso postoperatorio?
Il postoperatorio è purtroppo piuttosto impegnativo. Dopo l’intervento si dovrà indossare un tutore per circa 30-40 giorni, iniziando al fisioterapia dopo circa 20 giorni dall’intervento, salvo diverse indicazioni variabili da caso a caso, ovviamente. E’ importantissimo affidarsi a fisioterapisti esperti in questo tipo di riabilitazione, che è piuttosto delicata. Già a 6 settimane dall’intervento si può iniziare a guidare la macchina, iniziando con i primi movimenti della spalla. Il recupero completo avviene verso i 3-4 mesi, continuando a migliorare fino ad un anno dall’intervento. Fortunatamente i risultati per questo tipo di chirurgia sono veramente buoni sia sul dolore che sul recupero funzionale.