Una terapia domiciliare di fondata utilità che spesso viene poco considerata.
Cos’è la magnetoterapia?
La magnetoterapia è una terapia che attraverso un campo elettromagnetico agisce sulle singole cellule del nostro corpo “ricaricandole” di energia. Basandosi su di una forza fisica viene annoverata appunto tra le terapie fisiche.
Come agisce la magnetoterapia?
In genere tutte le cellule del corpo possiedono un potenziale elettrico (definito potenziale elettrico di membrana a riposo, calcolato dalla differenza dicarica elettrica intra ed extra cellulare). Più basso è questo potenziale e più vitalità della cellula. In generale, in seguito ad una lesione muscolare, un trauma, una ferita, una malattia, o altri eventi negativi, le cellule circostanti l’area interessata perdono parte della loro carica elettrica variando il loro potenziale. In alcuni casi è quindi possibile reintegrare la parte di carica persa e questo può esser fatto attraverso la magnetoterapia.
Esistono diversi tipi di magnetoterapia?
Si possono distinguere tre tipi di magnetoterapia:
– statica
– a bassa frequenza;
– ad alta frequenza.
La magnetoterapia statica non è utilizzata in ortopedia.
Quella attualmente più utilizzata in campo ortopedico è sicuramente la magnetoterapia a bassa frequenza, utile in moltissime
patologie che spaziano dagli stati infiammatori dei tessuti molli (tendiniti, sinoviti), alla sofferenza ossea conosciuta come algodistrofia o osteonecrosi, alla osteoartrosi.
Quali sono gli effetti principali?
L’efficacia della magnetoterapia si basa in particolare sulla pulsazione del campo magnetico che viene attivato, poi spento, poi attivato di nuovo in rapida sequenza. Questo meccanismo “condiziona” la cellula che viene stimolata con una sequenza di campi magnetici che cedono energia alla cellula “ricaricandola elettricamente”.
Le modificazioni biologiche indotte dai campi magnetici sulle membrane biologiche, sulle cellule e sui vasi determinano effetti terapeutici di vario tipo: antinfiammatorio, antiedemigeno e stimolante la riparazione tissutale.
Il rilascio di endorfine contribuisce ad elevare la soglia del dolore dando quindi anche un effetto antalgico.
Tra i principali effetti riparativi, c’è quello sul tessuto osseo. Proprio per questo la magnetoterapia (in particolare quella a bassa frequenza) è indicata per tutte le patologie a carico del tessuto osseo, come ad esempio l’artrosi o l’osteoporosi e i ritardi di calcificazione in seguito a fratture. Tutto questo grazie al fatto che la magnetoterapia stimola l’attività degli osteoblasti, ovvero le cellule responsabili della rigenerazione del tessuto osseo.